L’anno è iniziato bene. Ho compiuto 40 anni (anzi, 39,99). E ho due nuovi progetti e mezzo in ballo, ma che ballano forte. Una sorta di capodanno cinese, insomma. Inizia più tardi ma con i botti.
Salottino: tra Business Plan e autorità percepita.
Sono stata ad uno degli appuntamenti del Salottino. Me ne aveva parlato entusiasta un’amica. Poi ho visto la sua ideatrice a Repubblica Next, il format itinerante condotto da Riccardo Luna che gira l’Italia alla scoperta delle innovazioni del territorio. Quando mi è arrivato l’invito a partecipare, ho collegato i puntini. Vado.e poi?
Non di soli unicorni…
… vive il socialmediacozy.
Io non sono un social media manager. Non uno puro, per lo meno.
Sono un copy. Anche in questo caso non un copy puro.
Sono un essere mitologico che scrive da mane a sera e studia da sera a mane. Dormo una volta a settimana, vestita, appesa nell’armadio, due ore circa.
Sono un socialmediacopy?
Mi piace di più un socialmediacozy. C’è quell’idea di comodità e accoglienza che mi titilla il neurone.e poi?
I problemi del freelance: clienti, soldi, emozioni.
A oltre due settimane dal #freelancecamp direi che ho lasciato sedimentare abbastanza.
Il freelancecamp è bello ed è tanto.
Partecipano tante persone, come relatori o come uditori, che se frequenti l’ambiente comunicazione sul web con buona probabilità conosci già. Vedi al bar una che segui su twitter e ti stupisci di quanto sia giovane per essere così maledettamente #guruhhh. Incontri in bagno un’altra di cui hai appena comprato il libro e segui il blog, ma mai ti saresti immaginata tanta #gnoccanza© a vederla dal vivo. Facce note, nomi che ti sembra di aver già sentito, persone invece – per fortuna – totalmente nuove per te, ma non meno interessanti. Tasso di serendipity altissimo.
È bello perché è divertente, ma divertente nel modo giusto: ridi, stai bene, rilassato, ma intanto impari tantissimo. È utile, perché fra un caffè, una piadina e un mojito impari cose che ti semplificano il lavoro e perciò, visto che sei freelance, la vita.
I problemi pressanti del freelance a mio parere sono sostanzialmente 3: i clienti (trovarli e domarli gestirli), i soldi (trovarli e gestirli) e le emozioni.
Tre risorse scarse: tempo, soldi e pazienza. Una in sovrabbondanza e indomabile: le emozioni (gestirle e gestirle).e poi?