Ho letto il libro di Domitilla Ferrari, e mi è piaciuto. Ne scrivo su Trashic (metti caso che qualcuno a questa mia affermazione sia attanagliato dalla curiosità di sapere perché mi è piaciuto).
Quasi sempre leggo due libri contemporaneamente. In questo caso, oltre a Due gradi e mezzo, stavo leggendo Bernbach pubblicitario umanista, di Giuseppe Mazza.
Quindi.
Oggi stavo leggendo l’intervista a Seth Godin su Semerssuaq. Domitilla gli chiede se nei dieci anni tra La mucca viola e Quel pollo di Icaro è cambiato qualcosa. Se è proprio pensa ancora che sia necessario essere una mucca viola. Spoiler: lei pensa di no, lui di sì. Ma non è questo il punto che mi interessa. Mi interessa questo:
L’arte è opera di una persona, qualcosa che potrebbe non funzionare, qualcosa che teniamo molto a cuore, qualcosa che ci mancherebbe se si perdesse. E sì, al fine di creare vere contatti, non devi solo attirare attenzione, tu devi creare arte.
E quindi nella mia testa si è accesa una linea luminosa, che collega i famosi puntini. E mi è tornato in mente questo:
Qualcuno è già oltre i vostri decaloghi. Si chiama #Bernbach, e ha scritto questa lettera nel 1947. #thinkdifferent pic.twitter.com/5PBvqc9yzy
— Silvia Siro Versari (@SilviaVersari) 12 Luglio 2014
[Uno dei pezzi più belli del libro con refusone in evidenza. Ohibò, che peccato].
C’entra? Non c’entra? Non so. A me pare di sì. Nel mio percorso di studio per capire i cambiamenti della comunicazione dovuti a social e sviluppo del web mi capita sempre più di fare passi avanti tornando indietro. Tornando alle teorie che ho studiato all’università, alla semiotica, alla sociologia e alla sociolinguistica. E alle tecniche pubblicitarie.
Mi rendo conto che la maggior parte delle cose che so del web, le ho imparate da Umberto Eco. Nel 1994.
A questo punto si tratta di aggiungere qualche puntino, poi ricollegare il tutto, stabilendo nuove, inedite, creative connessioni.
Nulla succede per caso, mi rammentano le amiche.
Proviamo al mondo che buon gusto, arte, bella scrittura possono dar vita a un buon modo di vendere. #bernbach 1947 #pubblicità #marketing
— Silvia Siro Versari (@SilviaVersari) 12 Luglio 2014
1947. E se fosse veramente tutto qui? Ce la possiamo fare.
Io vado a rispolverare il Watzlavick, a te, se ancora non l’hai letto, consiglio vivamente il libro su Bernbach.

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